Apocalissi

Siamo sulla via del ritorno. Stesso viaggio struggente, terrificante, non rimane più niente, villaggi e città assurdamente vuoti, come fossero passati cinquantamila demoni assassini, cadaveri sulle strade, vestiti insanguinati, case sventrate, tutto rovesciato fuori, cumuli di terra con ogni tanto una croce.
Le fosse comuni vengono scavate con i trax. Ricordo una capretta in un villaggio, belava disperata, forse voleva essere munta. Ricordo quei cani sdraiati accanto a quel che resta della casa del loro padrone, che aspettano. Anche loro hanno gli occhi tristi, hanno visto il demonio in azione. Scene di deserto totale a cielo aperto, puzza di cadaveri in putrefazione. E poi fiori, tanti fiori equatoriali, giardini fino a poco prima curati, amati, campi coltivati. 


 
Sono stupita di me, di Maria Pia. Da dove ci viene tanta forza? Sono giorni che quasi non mangiamo, dormiamo pochissimo, non ci laviamo. Siamo protette, le dico, la nostra è una missione benedetta. Troppi gli intralci trovati, troppi gli intoppi. Ma all'ultimo, quando la disperazione iniziava a prendere il sopravvento, ecco che la porta si apre, una rosa ci veniva regalata dal cielo, (a volte ne sento il profumo).