La speranza dei bambini



È bastato un attimo, dicevo ed i nostri due pulmini Toyota e persino le camionette delle scorte vengono riempiti, stipati di bambini (alcuni li avevamo trovati noi accanto al cadavere della madre).
Maria Pia ed io ci guardiamo, ci abbracciamo, scoppiamo a piangere: chi ha più il coraggio di farli scendere?
Questi non sono feriti di guerra (era un nostro impegno raccogliere solo feriti), ma sono bambini, vite umane da salvare.
Anche le poche suore scampate all'eccidio piangono - salvateli ma riportateli-. Promettiamo anche a loro che non li cederemo in affidamento, né li daremo in adozione. Ci viene pure consegnato un elenco, ma per alcuni di loro inventiamo un nome, per altri nemmeno quello, non c'è tempo. Abbiamo fretta. L'incredibile tramonto africano annuncia il suo arrivo. Ma Nyamata è già sulla via del ritorno.