Pensieri

Noi veniamo da Nyanza. Qui, forse nel 1945 (nessuno ha saputo dare una data precisa) re Charles III ha consacrato il Rwanda a Cristo Re.
Mi chiedo: “Cristo si è sacrificato per la nostra salvezza, il genocidio del Rwanda allora serve a qualcosa? I ruandesi hanno forse una lezione da dare all'umanità intera?”
Mi viene da pensare: “e se Dio soffrisse nel vedere quaggiù cosa sta combinando l'uomo, perso nel suo gioco di potere più sfrenato, nel consumismo, tra i meandri del suo totale egoismo, della sua indifferenza?”

E da chiedergli: “c'è bisogno di tanto? Lasciare accadere simili eccidi, lasciar soffrire tanti bambini?
C'è bisogno di questo massacro per scuotere i cuori?
Serve per renderci consapevoli della nostra responsabilità individuale?
Per denunciare manchevolezze e inadeguatezze delle organizzazioni internazionali? Per accusare l'inefficienza dei mass media, i suoi comunicati non corretti e tempestivi, mai preventivi?
E ancora: “che la chiesa, di fronte a questo biblico genocidio, non dovrebbe accorgersi di quanto male faccia all'Africa? Perché parecchi laggiù mi hanno detto: - “Cristiano sì, cattolico non più.” E piangevano.
Questa catastrofe dell'essere umano tocca troppi istituzioni, vengono messe in discussione organizzazioni internazionali, c'è stato troppo silenzio (la guerra è iniziata da anni), inazione, indifferenza. Sacrificio. Mistero. La fede barcolla.