Scelte difficili
Sei giorni di esodo da me stessa, in territori allucinanti, teatro di danza di demoni, sembra che qui si siano dati convegno. Sei giorni a raccogliere feriti, visitare orfanotrofi: gli edifici non sono stati colpiti dai bazooka, sono ben curati, ben organizzati, sembrano oasi di pace… Eppure come varchi la soglia fiuti il sapore di tragedie umane, di violenze sessuali, di barbarie primitive!
Di
innocenti ne abbiamo riportati 92, ce l'abbiamo fatta, ma ne avremmo
voluto portare altri mille, diecimila. La scelta è stata difficile,
lacerazioni profonde nel “questo no, è troppo grave, quest'altra
troppo ferita”.
Abbiamo
dovuto lasciare un orfano di 4 mesi sulla via del ritorno, con la sua
sorellina di 8 anni che lo teneva tra le braccia, era troppo grave,
non ce la faceva più.
Ma
perché queste scelte? Perché questo potere su vite umane? È un
interrogativo a cui anche ora non so dare risposta, ma forse non ce
bisogno, laggiù bisogna agire, non c'è tempo per pensare.
Notti
tragiche passate accanto a questi bambini, la loro situazione è
drammatica, drammatica, drammatica.
Sono
colpita dal loro silenzio, dai loro sguardi profondi come il taglio
della lama del machete, sguardi che hanno visto di tutto. Ora sono
fermi, fissano il vuoto, attendono con nobiltà il tramonto
dell'ingiustizia.
Questa
guerra che vogliono strumentalizzare come etnica, Tutsi contro Hutu:
è uno sporco genocidio preparato, che dura da anni, con traffici di
droga e di armi, con la complicità della chiesa ruandese, di tanti
governi stranieri!
Con
persino paesaggi deturpati.
Maria
Pia ed io, unici bianchi tra i militanti dell’F.P.R., Tutsi e Hutu,
(tra loro non c'è distinzione), siamo arrivate laddove nessuna
organizzazione internazionale finora è riuscita a mettere piede,
nessuna telecamera ha posato il suo sguardo. In questi sei giorni
abbiamo incontrato un solo camion della Croce Rossa, ed una sola
volta distribuiva sacchi di grano; noi abbiamo distribuito
medicinali, materiale di prima necessità, latte in polvere (non ci
sono più le mamme, nessuno può allattare).