Byumba

Sabato 4, pomeriggio, stiamo andando a Byumba. Fa freddo la sera quassù, siamo a 2000 metri di altezza. I bambini sono scalzi, tremano dal freddo, solo i più fortunati hanno una maglietta con le maniche lunghe, un paio di mutandine, dei pantaloncini, un vestito della prima comunione o una giacca da smoking.
A Byumba gli orfanotrofi sono due, o meglio sono diventati due. Uno era un albergo, il primo che abbiamo visitato e dove ho incontrato Anna. Questo è un altro, è un convento di suore, bellissimo, ben tenuto, giardino curato e amato. Qui finalmente i nostri bambini ricevono un piatto di riso e lenticchie. Quattro o cinque bambini, Tutsi e Hutu in cerchio attorno al piatto. Questo è condivisione, qui c'è solidarietà, pace, amore e tanta gratitudine. Le suore e alcune altre ragazze ci aiutano a lavarli. Se ne occuperanno loro, ci rassicurano.
L'ultima notte a Byumba, la città ormai liberata e in fase di ricostruzione è piena di rimbombi che sembrano tuoni, e che invece sono obici su Kigali. All'alba dell'ultima nostra giornata ruandese le suore cantano nel convento, vorrebbero un sacerdote per celebrare la messa.

Presento loro il fratello di Illuminata, padre Eustache, sacerdote Tutsi, preso in ostaggio dai governativi e liberato da quelli del fronte.
È un testimone e ha pure il coraggio di accusare i medici europei: gente probabilmente frustrata che in Africa si realizza. Gente che ha il potere della pelle bianca e non sa mostrare amicizia. Ha l'atteggiamento del “Senza di noi qui…”. In certi casi l'arroganza: Chirurghi ruandesi, fuori dalle sale operatorie!
Ho fatto amicizia con padre Eustache.
  • Sei già stato in italia?
  • No.
  • Se vuoi venire con noi insieme a tua sorella, approfittane. Sugli Hercules ci sarà posto anche per voi. Dovrai solo racimolare i soldi per il tuo ritorno.
  • Non è questo il problema, sono sconvolto. Avrei bisogno di togliermi da questa carneficina per un paio di settimane, di regalare ai miei occhi altre visioni.
  • Allora vieni!
Esita. Il mio posto è qui, ora. Qui c’è bisogno di me.

Presenza, profumo di Cristo, Cristo…