Paul Kagame
È
giorno inoltrato quando arriviamo a Gako. Ormai è come se fossi di
casa qui, quest’Africa mi è entrata nel cuore, la mia Africa,
viene spontaneo di dire. Qui, al quartiere generale delle forze
governative, da poco conquistato dall’FPR, vedo il generale Paul
Kagame di giorno. È tenero, dolce, parla con voce sommessa. È un
uomo con una forza interiore stupenda, luminosa. È stato per più di
vent'anni esiliato in America, dove ha frequentato una scuola
militare per formarsi, per prepararsi a liberare la sua Africa. È
nipote del re Kigali V, ora ancora in esilio. La conversazione è
tranquilla, normale. Davanti ad una tazza di tè con zucchero e latte
ci racconta della sua famiglia, dei suoi bambini, di come vorrebbe
essere a casa, a Kampala, a giocare con loro, avere una vita normale.
Ma il suo impegno è nella guerra, purtroppo, che spera di vincere
presto.