Soccorsi


Rwanda, con l'aiuto dell’F.P.R. organizziamo il nostro soccorso.
Rwanda, perla d'Africa diceva Hemingway, Svizzera d'Africa dicono altri.
Da questo momento la civiltà (luce, telefono, posta, negozi, bar, ecc.) è alle nostre spalle. Ci affidiamo alla nostra nuova scorta, questa volta imponente: soldati dell’F.P.R. davanti, noi, soldati dell’F.P.R. dietro. Tutti armati (Io odio le armi). Che Dio ci protegga.
Al comando siamo attese, accolte. Anche loro sono stupiti di vederci arrivare sole.
Mulindi, subito dopo un piatto caldo, riso e fagioli, viene preparato per noi, ma non lo tocchiamo: siamo così stravolte dal viaggio per arrivare fin lì che chiediamo subito un letto. È quello del generale Paul Kagame, lui ora è a Kigali in battaglia.
Ci sdraiamo vicine, dividiamo il letto, ancora non sappiamo in che inferno ci siamo cacciate. Mariapia si addormenta, io non riesco a prendere sonno. Più tardi, nella notte, arrivano gli altri, tra i quali mio fratello Marco col piede fasciato.
L'alba arriva presto e già siamo in piedi. Dobbiamo organizzare il viaggio e ciò prende tempo: è una spedizione umanitaria, delicata, in territorio di guerra, avremo bambini e feriti con noi.
Ci riuniamo, l'alto comando del F.P.R. è presente, pure il presidente Alexis Kanyarange (Hutu). Ci vengono date indicazioni precise su dove il nostro intervento è più urgente, dove lasciare i medicinali ed i viveri che abbiamo portato con noi e gli altri aiuti che nel frattempo stavano arrivando:
Mwindi, Byumba, Kigali, Rwamagana, Kibungo, Nayamata, Gahini, Nyanza, quest'ultima città la aggiungiamo noi, loro non sono convinti, dobbiamo attraversare territori dove le battaglie ancora infuriano.
Ma Nyanza è importante per me; ho ricevuto soldi da dare a don Giovanni Bosco, un sacerdote ruandese, in Ticino conosciuto e amato.
Nyanza, da dove la sera prima è giunto all'ambasciatore italiano Ricoveri a Kampala l’accorato appello del sacerdote italiano: “Siamo circondati dai governativi che minacciano una strage… 600 bambini sono con noi!” L'Ambasciatore d'Italia a Kampala ci contatta; subito Maria Pia fa qualcosa: prende contatti con le F.P.R. Poi partiamo per Byumba.